Dieta e dolore cronico. Cosa sappiamo?

L’alimentazione è uno dei fattori più importanti dello stile di vita legati a malattie croniche come il cancro, il diabete e le malattie cardiovascolari.
Non solo, una cattiva alimentazione è considerata anche un fattore predittivo e perpetuante del dolore muscoloscheletrico cronico.

Una recente revisione (Chronic Musculoskeletal Pain and Nutrition: Where Are We and Where Are We Heading? 2020 Dec;12(12):1268-1278. doi: 10.1002/pmrj.12346) fornisce una panoramica delle conoscenze attuali sulla relazione tra nutrizione e dolore persistente.

Sappiamo che ci sono quattro meccanismi di azione sottostanti al dolore persistente ovvero l'infiammazione, l'obesità, l'equilibrio omeostatico, e la sensibilizzazione centrale.
In modi diversi questi meccanismi riducono o aumentano il rischio che il dolore cronico si manifesti e perduri nel tempo.

L'infiammazione, nella sua fase iniziale, è un processo fisiologico e necessario per la guarigione tissutale, ma si sa che un protratto stato infiammatorio può portare allo sviluppo di dolore cronico e condizionare patologie come artrite reumatoide, artrosi, lombalgia cronica e fibromialgia.

Ci sono svariate reazione che possono indurre questi cambiamenti ma di base sappiamo che una dieta ricca di verdure, frutta, oli sani, proteine vegetali, fibre e pesce (o altri alimenti vegetali ricchi di omega-3) potrebbe esercitare un’azione antinfiammatoria.
Si sa inoltre che una dieta ad alto carico glicemico è una delle possibili caratteristiche comportamentali dietetiche dei pazienti con dolore cronico.
Allo stesso modo, il consumo eccessivo di grassi aumenta significativamente la reattività nocicettiva (sensibilità al dolore); così come il consumo di carne (rossa), zucchero, pane, dolci, cereali trasformati, riso bianco, patate e cibi fritti avrebbe un effetto pro-infiammatorio.

Sulla base della letteratura disponibile, il comportamento e la qualità della dieta potrebbero avere un impatto sulle condizioni di dolore muscoloscheletrico cronico, ma la direzione di questo impatto non è ancora del tutto chiara.